Coltivare il grano costituisce probabilmente la più importante forma di agricoltura ed una delle più antiche della storia umana, in quanto quello che può sembrare un solo tipo di pianta quando in realtà identifica decine di varianti dello stesso gruppo detto delle Graminacee, si tratta di qualcosa che ha avuto un impatto fondamentale per la storia umana.
La coltivazione di quello che è probabilmente il tipo di cereale più diffuso al mondo, dal quale si ricavano tante applicazioni a partire da quelle alimentari (basta pensare alle farine, che sono ricavate proprio dalla macinatura dei chicchi), e può essere anche un tipo di attività molto stimolante ma non semplicissima se siamo alle prime armi.
Coltivare grano: una coltura antichissima
Pianta antica, prolifica in condizioni miti, non a caso selvaticamente prima e poi sotto coltivazione poi, il grano è divenuto estremamente prolifico in tutte le aree sufficientemente miti e temperate, anticamente diffuso nel Medio Oriente e poi esportato in altri luoghi del pianeta dalle condizioni ambientali non troppo differenti da quelle native.
Il grano sviluppa in altezza, e può superare senza grossi problemi anche il metro, inoltre genera i chicchi che sono ricoperti da una sorta di protezione chiamata gluma. E’ una pianta annuale, che sviluppa fiori che sono ermafroditi (quindi non hanno un genere definito), in alimentazione si dividono le tipologie di grano in duro e tenero, che hanno utilizzi diversi.
Cose da ricordare
Dal tenero si ricavano le farine, dal duro in Italia si sviluppa soprattutto la pasta, se vogliamo coltivare questa specie conviene puntare su quello tenero che è maggiormente in grado di resistere alle temperature più rigide. Il grano ha bisogno di alcune preparazioni del terreno da considerare prima della semina per evitare di fallire nella crescita.
- Bisogna vangare con sufficiente energia diversi giorni prima e disporre di una buona concimazione, il letame è particolarmente indicato
- E’ sempre utile ricordare che il grano va seminato intorno al mese di ottobre così da avere a disposizione il tempo adatto per germinare
- Viene raccolto tra giugno e luglio
Si tratta di un’operazione che su scala medio ampia viene effettuata con degli strumenti specifici, ad esempio mietitrebbia, il grano è una pianta che non ha bisogno di una reale irrigazione a meno che non ci troviamo in una condizione di siccità ed è praticamente autosufficiente, pur avendo vari nemici come parassiti e malattie, come la ruggine.
Per evitare di ottenere raccolti prevalentemente meno efficaci si applica la coltura delle coltivazioni, quindi non si semina sempre grano nello stesso punto, alternandola con altre preparazioni e seminature diverse, ad esempio ortaggi o frutta, in modo che il terreno possa essere modificato e fortificano nella sua costituzione. La rotazione delle colture rende anche il grano più forte.