I treni sono dei mezzi di trasporto davvero affascinanti ed è proprio questo uno dei motivi per i quali siamo irrimediabilmente attratti da loro fin da quando siamo piccoli. Sarà per il fatto che a loro viene riservato un passaggio particolare per la loro velocità o semplicemente per il fascino che sanno esercitare nonostante il trascorrere degli anni.
Come per la maggior parte delle cose, anche prendere un treno comporta il pagamento di un biglietto ed è proprio per questo che fin dall’alba dei tempi si è soliti acquistare questi titoli per spostarsi da una parte all’altra della città oppure per recarsi in regioni diverse. Qualche biglietto del passato è sopravvissuto al tempo che passa ed ecco perché alcuni di questi vecchi biglietti ferroviari potrebbero valere molto di più al giorno d’oggi. Ecco che cosa abbiamo scoperto su questo argomento.
Quando è stato fatto il primo biglietto ferroviario?
Quando parliamo di biglietto ferroviario facciamo riferimento ad un titolo di viaggio che per l’appunto vede il pagamento di un’offerta, una quota di denaro al fine di poter usufruire di un passaggio ferroviario. Una volta questi biglietti venivano scritti a mano dai controllori mentre con il passare del tempo ci siamo dedicati a strumenti di alta innovazione che ci hanno consentito di stampare tutto ciò che concerne un biglietto di questo tipo.
Il primo biglietto ferroviario risale al 1839 perché è proprio in quest’anno che è partito il primo treno italiano. Sicuramente chi ha avuto la possibilità di usufruire di questi biglietti si è guardato bene dal buttarli, consapevole che un giorno avrebbero potuto avere il loro valore. Proprio per questo motivo è bene cercare all’interno dei cassetti della credenza, in quanto qualche esemplare di questo tipo potrebbe essere sopravvissuto al tempo che passa.
Quali vecchi biglietti ferroviari valgono di più al giorno d’oggi?
Nella maggior parte dei casi i vecchi biglietti dei treni hanno un valore pressoché affettivo, in quanto si tratta di semplici carte che sono state stampate oppure scritte a mano e che risultano quasi sempre prive di valore. In alcuni casi, invece, questi biglietti hanno un valore prezioso poiché sono fondamentali per risalire alle tappe principali relative al funzionamento della ferrovia. Tra quelli che valgono di più dobbiamo citare:
- Biglietto del treno da Monza a Milano Centrale risalente al 1980
- Biglietto del treno da Savona a Ventimiglia risalente al 1982
- Biglietto del treno da Pescara centrale a San Vito Lanciano risalente al 1988
Tra i biglietti ferroviari più ambiti citiamo proprio quelli che vedono come destinazione Monza e Milano, Savona e Ventimiglia e Pescara e San Vito Lanciano in quanto si tratta di alcune tratte molto in voga soprattutto nel decennio relativo agli Anni 80. Questi biglietti sono stati i primi ad essere stampati a macchina e a differenza degli altri sono degli esemplari che ancora oggi riescono a conservarsi in maniera piuttosto rigorosa.
Dobbiamo però specificare che per essere valutati in maniera ottimale le scritte devono risultare del tutto leggibili e soprattutto il biglietto del treno deve riversare in condizioni tali da poter essere considerato valido ai fini del collezionismo. Laddove venissero dimostrate queste caratteristiche i biglietti in questione potrebbero essere valutati diverse centinaia di euro l’uno.